Novità e aggiornamenti in Aliseo Japan (noi)

Aprile 2007 – Primi dieci anni di lavoro in Giappone

Il 27 novembre 1997 giungevamo a Tokyo, con pochi effetti personali — il resto sarebbe arrivato via nave dopo un paio di mesi — e un computer già piuttosto carico delle traduzioni svolte sino al giorno prima in Italia. Subito acquistati ad Akihabara un secondo PC, due monitor, un modem e un fax, in un appartamento di Shibuya, a pochi passi dalla famosa statua di Hachiko, il simbolo per eccellenza di questo immenso quartiere da cui ci saremmo presto allontanati, in poche ore era bell'e pronto il nostro nuovo ufficio casalingo. L'Italia era ormai spalle e l'ebbrezza della nuova vita a livelli da non credere.

Shibuya, Tokyo, Giappone
Shibuya, Tokto

Nessun contatto ancora con le agenzie di traduzioni giapponesi; solo un paio di clienti diretti con i quali già lavoravamo dall'Italia. La prima vera attività promozionale fu perciò la ricerca delle principali agenzie, un periodo frenetico durato qualche settimana – già allora ci erano sembrate tante! – ma che portò subito i risultati sperati. A quell'epoca, forse, di traduttori italiani non ve n'erano ancora molti in Giappone e ci trovammo perciò subito in una situazione competitiva alquanto favorevole.

Fortunatamente avevamo già il nostro sito web, molto semplice ma di cui eravamo orgogliosi fuori misura (quanti traduttori e agenzie ne avevano uno a quel tempo?). In quel periodo il principale motore di ricerca era Yahoo (di Google ancora non si sentiva parlare) e parole chiave come traduzione italiano-giapponese ci mostravano sempre ai primi posti del comunque magro elenco. Che tempi! A distanza di dieci anni possiamo perciò ben dire che il nostro successo lo dobbiamo in buona parte alla nostra lungimiranza di creare un sito Internet di lavoro, perché è proprio grazie a questo che abbiamo conosciuto molte delle agenzie di traduzione con cui ancor oggi collaboriamo.

Casa de Cuesta, Miyorenji, Yokohama
Casa de Cuesta, la nostra prima casa a Yokohama (Miyorenji)

Tuttavia, com'è naturale che sia, da allora la concorrenza si è moltiplicata e oggi quasi tutti i traduttori hanno un proprio sito Internet più o meno ben posizionato, oppure sono iscritti ai diversi portali di traduzione che prima non esistevano.

Dapprima nel quartiere di Tomigaya a Shibuya, poi a Miyorenji, a circa venti minuti in bicicletta da Yokohama, e quindi ancora a Yokohama ma nell'area di Minato Mirai, nella parte più moderna di Port Side, in un appartamento con ottima vista su Landmark e a soli dieci minuti dalla stazione della città il nostro lavoro si è sviluppato considerevolmente: dal singolo computer portato a mano dall'Italia a una rete di computer collegati in rete e con tutto il il software e l'hardware che la professione richiede.

Minato Mirai, Yokohama
Minato Mirai, la nostra seconda casa a Yokohama

A quei tempi Minato Mirai si affollava soltanto durante i fine di settimana, ma noi la vivevamo soprattutto la sera nei giorni festivi, spesso trascorrendo del tempo sdraiati sulle dolci assi di tek del nuovo e futuristico molo di Osanbashi. Ma con l'imminente avvio della costruzione della nuova linea metropolitana tutta l'area si sarebbe presto molto sviluppata favorendo l'ulteriore afflusso di turisti dalla vicina Tokyo e la costruzione di nuovi grattacieli. Per noi Minato Mirai stava perciò perdendo parte della sua originale poesia di nostalgica città portuale. Inoltre cominciavamo a sentire il bisogno di una casa tutta nostra, possibilmente in mezzo al verde e lontano dalle folle in aumento. Non è servito molto tempo per individuarla. Infatti, dal 2003 la nostra sede di vita e lavoro si trova nello scenario naturale di Izu Kogen, nella bella provincia di Shizuoka.

Marzo 2008 – La pagina di Izu Kogen

Izu Kogen
La nostra prima casa di proprietà in Giappone

Il nostro sito ha una nuova pagina dedicata a Izu Kogen, località della provincia di Shizuoka in cui ci siamo trasferiti nel 2003 provenendo da Yokohama per allontanarci dalla crescente confusione dell'area metropolitana. Izu Kogen è un paradiso di mare, monti e terme ove tutti (o quasi) vorrebbero vivere. Abbiamo voluto aggiungere questa pagina per mostrare dove svolgiamo il nostro lavoro di traduttori, in un ambiente che, crediamo, lontano dal rumore e dagli inconvenienti del grande agglomerato umano saprà favorire maggior creatività, ma nel contempo sufficientemente vicino alla capitale dalla quale possiamo rientrare in giornata. Tra l'altro è anche il luogo del Giappone che più ci ricorda la bella Liguria, la regione in cui a suo tempo abbiamo vissuto e che forse tra quelle italiane amiamo di più. Infatti, la nostra prima casa di proprietà in Giappone, che abbiamo acquistato proprio a Izu Kogen, si chiama "Villa Liguria"!

Agosto 2008 – Modifica delle condizioni di fornitura

Non sapendo cosa scrivere, parliamo di tariffe di traduzione. ("Tariffe": che brutto termine. Sembra di essere ai magazzini doganali ove ogni giorno transitano merci di ogni tipo, proprio come la traduzione sta diventando: merce da pagare un tanto al chilo.) Normalmente le stabiliamo sulla base del numero di parole italiane o inglesi o di caratteri giapponesi del testo di partenza. Mentre questo calcolo è pressoché immediato sempre ché il testo sia disponibile in formato editabile (Word, Excel, PDf e così via), qualora ci venga invece fornito su carta, a mezzo fax o comunque non in formato editabile, in fase d'offerta dobbiamo ricorrere a una stima oppure fatturare il lavoro sulla base del numero di parole o caratteri del testo di arrivo. Alle agenzie di traduzione questo ovviamente non piace, perché introduce un elemento di aleatorietà che mal si concilia con la necessità di esattezza tariffaria.

In taluni casi tuttavia, ad esempio quando il rapporto tra numero di parole/caratteri e tempo di traduzione previsto è inusuale, stabiliamo di fatturare a ore di lavoro oppure semplicemente proponiamo un prezzo a forfait.

Gennaio 2009 – Lancio del nuovo sito

Il nostro nuovo sito Internet è ora interamente realizzato in CSS. Ciò può non essere importante per chi lo visita, ma sembra essere più apprezzato dai motori di ricerca. Anche la grafica e la disposizione generale dei testi e delle immagini è cambiata, risultando in una risorsa che ci auguriamo sia più attraente e gradevole da leggere.

Aprile 2010 – Da Izu-kogen ad Atami

La nostra attuale abitazione ad Atami
La nostra attuale abitazione ad Atami

Izu-kogen ci piaceva immensamente. Tuttavia a volte abbiamo rischiato di giungere in ritardo, o non giungere affatto, ad Atami per prendere il treno ad alta velocità sino al luogo di svolgimento di un servizio d'interpretariato. La stazione di Izu Kogen si trova a quaranta chilometri da Atami (che a sua volta si trova a un'ottantina di chilometri da Tokyo) ed è raggiungibile in auto o in treno. Durante i tifoni o le piogge intense la strata e/o la ferrovia può però diventare inagibile, mettendo a serio rischio la puntualità a un appuntamento di lavoro, d'interpretariato nel nostro caso, nella capitale o in una città più lontana raggiungibile soltanto in aereo o con il treno ad alta velocità da prendere, appunto, ad Atami. Ecco perciò la decisione di avvicinarci di più a Tokyo, che da Atami dista solo quaranta minuti con lo Shinkansen o un'ora e un quarto con la normale linea Tokaido.

Questa volta però abbiamo scelto la vita d'appartamento. A Izu Kogen la vita in casa singola con giardino è stata un'autentica delizia per noi — mare e monti splendidi e giusto fuori casa, terme private, tanto buon pesce e via dicendo — ma richiedeva molto tempo per le manutenzioni, in particolare per mantenerla libera dalle erbacce che in questa terra oltremodo fertile ma umida date le caratteristiche geologiche della zona crescono rapide e folte sino a divenire una certa fonte di stress quando a causa del lavoro non trovavamo il tempo per tagliarle.

Maggio 2014 – Prima versione mobile del sito

I tempi sono cambiati e così pure il modo di usare Internet. Secondo le statistiche più recenti, infatti, la percentuale di persone che accedono a Internet con dispositivi mobili in luogo dell'ormai ingombrante PC ha raggiunto il 40%, percentuale che si prevede continuerà ad aumentare. Per questo abbiamo deciso di modificare il nostro sito affinché sia più facilmente fruibile anche per chi usa principalmente dispositivi portatili.

Febbraio 2017 – Venti anni in Giappone!

Il 27 febbraio 1997 giungevamo in Giappone dopo un comodo volo in business class. Dovevamo volare in economy, ma quel giorno, forse intenerito dalla nostra visibile eccitazione per la nuova vita che stavamo per cominciare, l'addetto JAL di turno a Malpensa pensò bene di farci una sorpresa. Beh, ottimo inizio almeno! ci dicemmo Taeko e io, e proprio così è stato. Dopo vent'anni, voltandoci indietro possiamo infatti dire, senza falsa modestia, che ci è andata bene.

Sono trascorsi velocemente (長かったですか、短かったですか, chiederebbe un giapponese nell'abituale modo indiretto di sondare la soddisfazione di questo tipo di scelta), ma forse questo è anche un indice dell'intensità della nostra vita in Giappone. Il lavoro in effetti è cominciato pressoché subito, e alla grande. D'altra parte allora eravamo tra i pochissimi traduttori con un proprio sito Internet, molto rudimentale rispetto agli standard di oggi ma che ci ha presto fatto conoscere alle principali agenzie di traduzione. (Non esistevano ancora i portali di traduzione che ora con un semplice clic mettono in contatto traduttori e clienti in qualsiasi lingua e ovunque si trovino nel mondo, e persino di scegliere tra le sempre più numerose alternative.)

Con molti dei primi clienti lavoriamo ancor oggi. Quante parole abbiamo tradotto dal primo giorno? Sicuramente diversi milioni, ma non ci è mai passato per la testa di contarle e nemmeno di annotare i lavori più importanti perché tutto sommato questo non dice un granché. D'altra parte con il tempo si migliora e se solo andassimo a rivedere la traduzioni fatte vent'anni fa forse ci scapperebbe un sorrisino.

Tra le tante cose che potremmo dire di tutti questi anni una in particolare è certa: il business della traduzione è molto cambiato. I motivi sono diversi, tra questi la globalizzazione galoppante che ha avvicinato di più italiani e giapponesi facendo moltiplicare il bisogno di traduzione nelle due lingue, la spettacolare diffusione di Internet, la crescita vertiginosa del numero di agenzie di traduzione (e sorprendentemente molte sono quelle che del lavoro di traduzione hanno solo una vaga idea), il numero sempre maggiore di persone nel mondo che parlano e scrivono nella lingua franca e che sono perciò sempre meno disposte a pagare per comunicare in lingue più esotiche. Infine l'aumento della concorrenza, cioè dei traduttori, in parte dovuta all'esorbitante numero di scuole d'intermediazione linguistica, così come le chiamano oggi. Tutto questo ha causato uno squilibrio tra domanda e offerta, la cui prima vittima è stato e continua ad essere il reddito del traduttore freelance.

Poi è giunta la traduzione automatica. Sino a dieci anni fa molti traduttori — noi compresi naturalmente — temevano che avrebbe presto sfoltito e neppure di poco l'esercito dei traduttori umani. Infatti è sempre più diffusa, e non si può negare che oggi riesca a soddisfare una parte dei bisogni del mercato (sempre ché si sappia come domarla e correggerla visto quanto sbaglia), tuttavia verso il fondo della scala economica dove noi non abbiamo mai voluto essere. Anche questa sta contribuendo alla progressiva riduzione dei prezzi di traduzione, sfortunatamente con la collaborazione attiva delle agenzie di traduzione e dei loro più grandi soci in affari; i programmi CAT. I maggiori passi però li ha fatti soprattutto nelle combinazioni linguistiche più comuni e tra lingue strutturalmente simili — italiano, francese, spagnolo, inglese ecc. — e prevedibilmente continuerà a farli. Per il momento, tuttavia, i traduttori in combinazioni linguistiche come l'italiano-giapponese possono continuare a dormire sonni relativamente tranquilli, purché capaci. Non ci credete? Provate con Google Traduttore!

Il prossimo traguardo degno di attenzione per noi sarà il 2025, ma non sarà perentorio. Chissà se ci saremo ancora tra otto anni. Se sì, i capelli saranno bianchi da un pezzo e il fisico visibilmente indebolito, non più quello che una volta ci permetteva lunghe tirate fino a sera tardi, magari su traduzioni difficili e noiose che pochi avrebbero poi letto. In ogni caso, salute permettendo non pensiamo di ritirarci, perché oltre ad essere coinvolgente quella della traduzione è anche una professione comoda. Molto più probabilmente allenteremo il ritmo per goderci maggiormente la vita girando di più questo bel paese che non abbiamo esplorato abbastanza. Meglio tardi che mai!

Marzo 2017 – Nuova versione del sito

È nuovamente ora di cambiare. Parliamo ancora una volta del nostro sito, perché a parte il lavoro che tutto sommato prosegue fluidamente non abbiamo novità di rilievo da raccontare. Le tecniche evolvono e il protocollo HTML5, ormai molto diffuso, permette di creare siti Internet più complessi, efficaci e veloci. E poi diciamolo: ci eravamo un po' annoiati del sito precedente. Perciò aria nuova! Peccato solo che questo repentino cambiamento sembra aver fatto innervosire Goggle, che dalla prima-seconda pagina dei risultati organici ci ha relegato oltre la terza, in pratica nella sfera dell'inesistenza o quasi.

Settembre 2024 – Non più interpretariato

È passato parecchio tempo dall'ultima volta che abbiamo condiviso novità. Non che non ce ne siano state, a parte naturalmente gli effetti della pandemia COVID-19 sul nostro lavoro. Inizialmente tutto si era quasi fermato, per poi riprendere gradualmente fino a raggiungere i livelli attuali, che tuttavia non sono più quelli di una volta. Questo è dovuto non solo alla crescente diffusione della traduzione automatica, negli ultimi tempi "potenziata" dall'intelligenza artificiale, ma anche alle tensioni geopolitiche che hanno spinto molte agenzie di traduzione verso l'MTPE (Post-editing della traduzione automatica) e molti clienti diretti a gestire le traduzioni autonomamente, le prime per ridurre i costi nella speranza di sopravvivere e i secondi per farsi fare gratuitamente il lavoro dal computer.

Il cambiamento più significativo, tuttavia, lo abbiamo visto nei servizi d'interpretariato, ormai quasi completamente spostati online, cioè non più giornate intere passate al fianco dei clienti di persona, ma piuttosto il numero strettamente necessario di ore davanti al computer per risolvere specifiche situazioni. Molti interpreti si sono dovuti adattare a questa nuova modalità di lavoro, che noi però troviamo "asettico" in termini di relazioni interpersonali e decisamente meno gratificante dal punto di vista professionale, oltre che meno fluido sotto l'aspetto tecnico. Per questo motivo abbiamo perciò scelto di concludere la nostra carriera d'interpreti per concentrarci meglio sul lavoro di traduzione benché si sia ridotto a causa dell’evoluzione tecnologica e dei fattori citati. Abbiamo preso questa decisione consapevolmente, perché ormai non siamo più alla ricerca costante di nuovi incarichi ma preferiamo un ritmo che ci permetta di raggiungere un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata. Il carico di lavoro attuale è infatti più che sufficiente per colmare le nostre giornate di traduttori soddisfacendo al contempo le nostre esigenze personali e professionali.

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